martedì 15 marzo 2011
domenica 13 marzo 2011
ossessiva insofferenza
Non avere altro da fare che dormire. Dormire si, ma come rimedio alla noia. Quando non si ha nulla da fare, o meglio, nulla si vuole fare, è conveniente dormire, e se possibile, sognare. Ho sognato la cosa giusta da fare, l'ho fatta. La coscienza può esprimersi liberamente nel sogno..Di solito non sono nervosa, ma quando mi sento oppressa, sogno sempre una persona, ormai lontana fisicamente, che rappresenta la mia infanzia e adolescenza. E' forse l'unica donna con la quale abbia mai avuto un legame reale, un'intesa che rimane nel tempo e che mi lega nel sogno ancora a lei. Le ho scritto due parole, lapidee ma che verranno lette ai suoi occhi come mille pagine, e che mille pagine contengono e proteggono come uno scrigno. Aspetto la sua telegrafica risposta.
Forse ho voglia di un tempo di concretezza e non di solitarie e incorporee esperienze. Tornare in un luogo del passato rievoca antiche speranze di un liceo americano arancione. Sono entrata lì dopo quattro anni, tutto era uguale, ma tutto era cambiato. Era inconcepibile che io non dovessi ritornare in aula dopo il suono della campanella della ricreazione. E poi lui, il mio professore, che per cinque anni mi ha fatto entrare nella mente discorsi di cui ancora ricordo ogni frase, non ricordava il mio cognome...ma quello di mia madre, mi ha concesso meno di un attimo, ma un attimo era quello che il nostro dialogo ora, poteva sopportare. Anche la porta taglia fuoco non voleva aprirsi, quasi a trattenermi nel passato,e magari ci fossi rimasta.
mercoledì 23 febbraio 2011
blog: atto primo
Non mi è ancora chiaro quale intricato processo mentale mi abbia spinto ad aprire un blog, sarà forse ad uso inconsciamente terapeutico. Eppure scrivo un blog,ora. Le decisioni che prendo, fanno sempre leva su due perni : noia o abitudine. Ovviamente le scelte per noia si dimostrastrano spesso interessanti, sempre segrete, quasi intime...sempre se decisioni possono chiamarsi quelle che sei chiamato prendere da una forza primordiale, istintiva e razionalmente maniacale.
Probabilmente ho infranto le regole del galateo dei Blogger, dovrei presentarmi, ma parlare di me stessa in aggettivi mi ha sempre messa in crisi, vuoi per la frammentarietà del mio io, vuoi per la decadenza della mia coscienza; mentre descrivere il mio modo di vivere, il mio modo di pensare, lo trovo più facile, gli attribuisco una finalità quasi didattica. Presuntuosa da sapere chi sono? si certo. Anagraficamente ho 22anni, me sento un centinaio, ma non per l'esperienza: di quella non ne ho e non credo che la mia razionalità lascerà mai che ne abbia, ma sento il peso di anni che non ho per tutte le cose che riescono ad essere contenute nella mia mente, senza dimenticare mai nulla, ricordando ogni minimo particolare che quando diviene scoveniente, inosopportabile, viene modificato e plasmato,inserito in una nuova vita che io non vivo, osservo, che io non critico, accetto. Le mie mille esistenze mi si configurano come idee, ispirazione e se mi è consentito arte. L'arte della rappresentazione è sempre stato qualcosa di insito in me, istintivo, precoce, ridurre l'attimo in una superfice macchiata, sublimarla. Una decisione per noia mi ha portato ad essere una studentessa di architettura, una per abitudine di ingegneria. Sono nel Limbo della formazione universitaria, verrò partorita da una facoltà di ingegneria edile-architettura che forse ha contribuito ancora di più a sfaccettare il mio ego già così controverso. Io sono quello che faccio, mi concretizzo mai nell'azione ma solo nella creazione.
00:54, dovrei dormire, non è insogna, mai avuta, ma voglia di non far finire il giorno di produrre ancora, di essere.
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